Salume da cottura tipico di Russi, località nella Bassa ravennate, è citato nella Guida Gastronomica a partire dall’edizione del 1969 che lo descrive composto di “carni scelte tra la golena e il collo del maiale, a cui si aggiunge una quarta parte di cotenna già pestata nel mortaio. Il tutto è macinato e insaporito con sale, salnitro, pepe, cannella, chiodi di garofano e noce moscata”. Come già osservato per altre specialità romagnole, il salume è insaccato in budella di vitello, si tratta dei fis-ciott, fischiotti, “tenuti a macero, raschiati, essiccati e lavati con vino e aceto”.

La citazione di un evento locale racconta di più: il Bellecot è cibo tipico della Sagra d’sette dulur (a Russi, nella settimana a cavallo del 15 settembre in occasione della Madonna Addolorata). Ancora una volta l’edizione di fine anni Sessanta dimostra una spiccata sensibilità alla valorizzazione di prodotti tipici ben calati in una consuetudine potenzialmente incline al turismo festivo. E non a caso, sebbene il Bellecot sia, come il cotechino, un prodotto da festività di fine anno, la Guida ne rileva un consumo adattabile alla dimensione da fiera di paese: freddo o caldo insieme alla piadina.

Pochi, invece, i riferimenti nell’edizione del 1984 dove è una generica carne di maiale macinata insaporita da cannella, chiodi di garofano e noce moscata. Il servizio si conferma in accompagnamento alla piadina.