Dopo una fase di non belligeranza, Mussolini annuncia il 10 giugno 1940,durante uno storico discorso dal balcone di Palazzo Venezia, l’entrata in guerra dell’Italia. Fino all’8 settembre 1943,data della firma dell’Armistizio,si tratta di una guerra condotta prevalentemente fuori dai confini nazionali e che impegna l’esercito su fronti diversi. Le immagini qui raccolte illustrano le differenti situazioni nelle quali Esercito e Marina affrontano problemi logistici e d’approvvigionamento nei territori teatro delle operazioni o durante gli spostamenti delle truppe. Dalle Alpi occidentali al confine con la Francia ai territori africani, da alcune zone della penisola balcanica alle pianure russe, ovunque e in qualunque condizione è necessario provvedere al rancio quotidiano.
Trattandosi per lo più d’immagini dell’Ufficio Propaganda è evidente l’intento di restituire la sensazione di un conflitto perfettamente sotto controllo: le Camicie nere che sorvegliano le fasi di preparazione del cibo con lo sguardo di chi sta pianificando una battaglia o consumano il rancio in spregio alla distruzione dei simboli nemici sono figure della retorica di regime, così come il reggimento Bersaglieri che sembra impegnato in un pic-nic o gli ufficiali di Marina serviti a tavola da un cameriere in divisa.
La verità è spesso assai diversa come dimostrano le drammatiche vicende dell’Armata Italiana in Russia (ARMIR).E Mussolini che controlla il rancio sul fronte greco-albanese è quasi irriconoscibile nel tenente in trincea che durante la Prima Guerra Mondiale porge sorridendo una gavetta. La Seconda Guerra Mondiale, per una lunga fase combattuta fuori dai confini nazionali, impegna l’esercito su fronti diversi (Alpi occidentali, Nord Africa e Africa orientale, Jugoslavia, Grecia, Russia) e comporta problemi logistici e di approvvigionamento di tutt’altro genere rispetto a quelli conosciuti e affrontati per il conflitto conclusosi nel 1918.