Nel corso della Seconda Guerra Mondiale è subito ribattezzata dal popolo come tessera della fame. è un documento, nominativo, bimestrale, che permette, in date prestabilite, di recarsi da un fornitore autorizzato per prenotare generi alimentari o di altra tipologia. Introdotta come documento per gestire e controllare il Razionamento (vedi) permette al negoziante di staccare la cedola di prenotazione apponendo la propria firma. Stampata su carta di colori diversi per distinguere le differenti fasce d’età, la tessera è verde per i bambini fino agli otto anni, azzurra per i ragazzi dai nove ai diciotto anni, grigia per gli adulti. Su ognuna compare la generalità del possessore, scritta con inchiostro nero indelebile.

L’acquirente, dopo una coda spesso molto lunga, la presenta al negoziante autorizzato che taglia le strisce in cima, imprimendo il proprio timbro.

Dato che i prezzi e le quote di razionamento variano di frequente, e siccome molti alimenti sono disponibili solo in dati momenti, diventa uso comune prelevare la quota spettante in un'unica soluzione. Le date di prenotazione e ritiro dei generi alimentari sono annunciate tramite manifesti e trafiletti sui giornali.

Segna la vita quotidiana degli italiani per un lungo periodo: dal 1940 fino al 1949.