Terra di Fame e di Abbondanza è un progetto dedicato ai temi dell’alimentazione nel periodo che va dall’inizio del secolo agli anni Ottanta del Novecento. L’analisi, che verte in particolare sul territorio regionale, si staglia in un contesto spaziale più ampio che tocca i confini della storia nazionale, europea e globale. L’Emilia-Romagna, dunque, territorio in cui penuria e crescita, fame disperante ed esagerate abbondanze si avvicendano, quasi senza soluzione di continuità, nel corso del Novecento.

La prima metà del XX secolo è storia di conflitti. Già nel corso della Prima guerra mondiale si configurano scenari in cui l’approvvigionamento alimentare – militare e civile – attiene con forza a scelte di politica interna su scala nazionale ed europea. Tendere all’autosufficienza, sanzionare gli scambi internazionali, affamare il nemico, rendere impossibile la sua vita quotidiana sono a tutti gli effetti strategie di guerra: gli Stati europei procedono a misure straordinarie di produzione, ammassi, requisizioni e razionamenti e, in molti casi, una volta terminata la fase di emergenza, si osserva il permanere di una pratica d’intervento statale sperimentata e convertita a finalità di crescita. Tutto ciò ha un effetto potente non solo sulle economie di riferimento, ma anche sulla vita degli individui, chiamati a declinare cittadinanza e patriottismo anche attraverso ciò che si mette in tavola o si consuma. Alla metà degli anni Trenta le politiche autarchiche di epoca fascista dimostrano come la mobilitazione passi anche attraverso le risorse agricole e il cibo.

La fine del secondo conflitto mondiale porta l’intero continente europeo alla penuria più disperante. Il biennio 1943-1945 è ricordato come “la fame nera”. In Italia la popolazione civile che ha conosciuto quella sofferenza si affaccia al dopoguerra con un desiderio di rimozione potente che si configura anche tramite una ricerca di abbondanze spensierate. Gli stili alimentari europei cambiano profondamente: l’industria di settore affina le proprie strategie produttive e commerciali e una buona parte della borghesia continentale sperimenta nuove pratiche di consumo e per il tempo libero. La storia d’Italia negli anni del boom economico è caratterizzata dallo sviluppo di una società del benessere entro cui la nazione si ritaglierà un proprio spazio nella produzione alimentare d’eccellenza. Fino a un presente, quello della cosiddetta Food Valley, in cui alcuni prodotti regionali emiliani-romagnoli rappresentano vere e proprie bandiere del Paese nel contesto del mercato globale.

Per mettere a fuoco questa complessa vicenda il portale è strutturato in tre macro-sezioni:

Nella sezione Guerra infame è possibile consultare materiali multimediali (filmati d'epoca, immagini) e documenti riguardanti il trentennio dal 1915 al 1945. Le risorse sono collocate in tre scenari cronologici che illustrano le strategie attraverso cui l’Italia ha affrontato i problemi dell’alimentazione nell’extra-ordinaria quotidianità dei due periodi bellici. Temi centrali sono la produzione del cibo, l’approvvigionamento della popolazione civile e dei soldati nei fronti di guerra, le politiche di razionamento e le strategie messe in atto per sopravvivere o, nei mesi immediatamente successivi ai trattati di pace, provare a ricominciare. Questioni attinenti, e capaci di ampliare l’analisi oltre i periodi bellici, riguardano le politiche di salvaguardia dei prodotti dell’economia nazionale e il loro impatto sui consumi. Le trasformazioni che la guerra comporta si proiettano, infatti, nelle fasi successive, mutando considerevolmente gli aspetti della vita quotidiana. Corredano la sezione. Corredano la sezione Dizionario e Ricettari di guerra.

Nella sezione Made in Emilia Romagna la scala territoriale si restringe al contesto regionale, mentre si amplia la periodizzazione che abbraccia per intero il XX secolo. Le risorse sono collocate su due linee del tempo distinte da cui si aprono approfondimenti dedicati a temi rilevanti su scala provinciale. Ogni scheda, corredata da materiale multimediale, permette di inquadrare specificità territoriali legate alla produzione e al consumo alimentare dalla fine dell’Ottocento agli anni Ottanta del Novecento.

La mappa permette un viaggio di approfondimento fra alcune specialità regionali: salumi, formaggi, paste ripiene e vini. Le fonti per la rilevazione del dato territoriale, calato nella storia del Novecento, sono le tre Guide Gastronomiche che il Touring Club Italiano pubblica rispettivamente nel 1931, nel 1969 e nel 1984. La comparazione dei dati permette di rappresentare uno spaccato geografico regionale di un certo numero di produzioni tipiche nell’arco di cinquant’anni: ogni voce permette di identificare, localizzare e cogliere diffusione e caratteristiche salienti del prodotto, così come il Touring Club Italiano l’ha rilevato e rappresentato. La particolare natura della fonte – attenta alla valorizzazione della risorsa agricola e del prodotto alimentare – permette di identificare le specialità come veri e propri oggetti storici, perfettamente calati nel tempo di riferimento, ma anche in evoluzione costante nel cinquantennio di riferimento.   

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