Salume fra i più noti e caratteristici della produzione emiliana. Nella Guida Gastronomica del 1931 è attestata esclusivamente a Bologna, dove si fa riferimento all’antica artigianalità dei salsamentari locali – rituale l’informazione circa l’uso del mortaio per la lavorazione delle carni – e alla fondazione della Corporazione dei Salaroli già nel 1376. Specialità con una lunga storia alle spalle, è ancora assai conosciuta: “diffusa in tutta Italia e nel mondo”, tanto che “nel Nord America è chiamata Bologna”.

Assente nell’edizione del 1969 – fatta eccezione per Spilamberto – ricompare nel 1984, ma senza che le sia riservata grande attenzione. Resta descritto come prodotto celebre, “insaccato di pronto consumo”, di cui si consiglia l’acquisto a Bazzano. Mentre a Spilamberto e a Modena si rileva la produzione di “piccole e saporite mortadelle locali”.