Il termine “ammassi” indica i magazzini di Stato utilizzati per conservare cereali o altri beni primari, al fine di garantire la continuità dell'approvvigionamento alimentare (annona), utile soprattutto per il superamento di periodi di crisi alimentare generati da guerre, cattivi raccolti, carestie. Ritrovamenti archeologici ne testimoniano l'esistenza fin dall'antica Babilonia, Alessandria e Atene, e sono importantissimi anche nella Roma antica.

Assumono nuova particolare centralità durante il ventennio fascista a seguito delle politica autarchica voluta dal regime. In quel periodo gli ammassi sono gestiti dai Consorzi Agrari che rappresentano al contempo lo Stato e la comunità degli agricoltori i quali conservano, in questo modo, un ruolo di preminenza su intermediari, speculatori e commercianti.